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Dott. Daniele Basta

Gli effetti del tè verde contro il tumore alla prostata


Sono vari gli studi che evidenziano gli effetti benefici associato al consumo di tè verde. Questa bevanda ricavata dall’estratto di foglie della pianta Camellia sinesis, presenta all’interno importanti quantità di catechine, potenti polifenoli dalla provata azione antiossidante.


Dai risultati di vari studi epidemiologici, condotti su diverse popolazioni, è emerso come il consumo di tè verde sia associato a migliori livelli di colesterolo, ridotti markers infiammatori, minor rischio d’insorgenza di cardiopatie, aumentata densità ossea, migliori funzioni cognitive e rischio inferiore di patologie tumorali , tra cui carcinoma mammario e carcinoma prostatico . Purtroppo tutto ciò è stato visto a livello osservazionale e, così come avviene in molti studi di popolazione, non è stato chiarito il meccanismo biologico alla base di tali effetti positivi e, soprattutto, non sono stati controllati altri fattori influenti come stile di vita e abitudini.


Tuttavia tanti lavori in vitro e in vivo evidenziano le proprietà antitumorali associate agli effetti delle catechine del tè verde ed esistono anche studi clinici al riguardo, ad esempio nei confronti del tumore alla prostata.


È risaputo come questo tumore, il più diffuso negli uomini, è preceduto da una condizione definita neoplasia prostatica intraepiteliale che, nel 30% dei casi progredisce nel corso di un anno in carcinoma prostatico. In un lavoro tutto italiano è stato valutato l’effetto dell’estratto di tè verde in su pazienti con neoplasia intraepiteliale prostatica, ad elevato rischio di carcinoma alla prostata.


In particolare 60 pazienti sono stati suddivisi in due gruppi da 30; in un gruppo è stato somministrato un composto placebo e nell’altro, invece, 600 mg di estratto di tè verde al giorno per 1 anno. Le biopsie per verificare il monitoraggio della condizione sono state effettuate dopo 3 e dopo 6 mesi dall’inizio dello studio.


I risultati, pubblicati nel 2006 sulla rivista Cancer Research, hanno evidenziato come nel gruppo placebo 9 delle 30 persone dopo 1 anno avevano sviluppato il tumore alla prostata, ovvero il 30%. Nel gruppo che invece aveva introdotto gli estratti di tè verde il tumore è comparso unicamente su un paziente, nella seconda parte dell’anno, 3,3%, un’incidenza 10 volte inferiore rispetto a quella del gruppo precedente.


Risultati sorprendenti che lasciano ipotizzare gli effetti protettivi associati alle catechine del tè verde. Risultati che soprattutto, come dimostra una lettera all’editore scritta dagli stessi autori dello studio precedente sulla rivista European Urology, si sono confermati anche 1 anno dopo. In effetti è stato visto come il 90% dei soggetti appartenenti al gruppo del tè verde non ha sviluppato tumore alla prostata nell’anno successivo, che invece, purtroppo, si è presentato in più della metà del gruppo placebo. Tutto ciò lascia ipotizzare gli effetti a lungo termine associati all’introduzione regolare di catechine di tè verde.


Tra i meccanismi molecolari associati alle attività antitumorali delle catechine del tè verde sono stati evidenziati inibizione della proliferazione cellulare, induzione di apoptosi, inibizione di metastasi, inibizione dell’attività proteosomica (importante nella progressione del ciclo cellulare tumorale).

Gli effetti delle catechine di questa bevanda sono state testate anche su pazienti in presenza di tumore alla prostata. In particolare 26 pazienti con tumore alla prostata hanno integrato giornalmente la propria alimentazione giornaliera con un supplemento contenente 1.3 g di estratti di polifenoli del tè verde per 1 mese prima di andare incontro a prostatectomia.


I risultati, pubblicati nel 2009 su Cancer Prevention Research, hanno evidenziato una significativa riduzione dei livelli di PSA, di HGF ( fattore di crescita degli epatociti) e di VEGF (fattore di crescita endoteliale), ovvero marcatori tumorali. Purtroppo in questo studio non è stato inserito un gruppo controllo, con il quale paragonare il trattamento con questo supplemento e, inoltre, è importante sottolineare come il tutto sia stato finanziato dalla casa farmaceutica dell’integratore.


Effetti positivi dunque, ma che necessitano comunque di essere riprodotti in studi più ampi e provvisti di gruppo controllo. Inoltre è bene anche evidenziare che introdurre l’integratore non equivale a consumare una semplice tazza di tè verde giornaliera. Gli integratori, infatti, sono caratterizzati da quantità molto concentrate di polifenoli che non sono esenti da potenziali effetti collaterali. Un lavoro del 2014 riporta proprio i potenziali effetti collaterali associati all’introduzione di integratori a base di tè verde, tra cui danno epatico e renale. Dunque è sempre bene prestare attenzione all’integrazione autonoma di supplementi.

Tè verde o Tè nero?

Sicuramente è molto più sicuro consumare regolarmente una semplice tazza di tè verde. Questo tipo di tè, rispetto alle altre varietà come il tè nero o il tè bianco, è caratterizzata da quantità maggiori di catechine.


In un lavoro pubblicato nel 2015 sulla rivista The Prostate, è stato evidenziato come il consumo di 6 tazze al giorno di tè verde, rispetto alle stesse quantità di acqua e di tè nero, da parte di pazienti con tumore alla prostata pre-prostatectomia. Fossero associati ad una riduzione dei livelli di NFκB, noto marcatore d’infiammazione tumorale, e di ossidazione sistemica.


Tutto ciò evidenzia comunque come tra tè nero e tè verde siano le quantità di polifenoli a fare la differenza.

 

Fonti:

https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMra021562

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19399671

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16424063

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18406041

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22098273

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19542190

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12627508

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25545744

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24862489

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15869995

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