La parete endoteliale che avvolge lo strato più interno dei vasi sanguigni non è del tutto inerte come si pensava un tempo. Gli studi effettuati negli ultimi 20 anni hanno evidenziato come questo strato di cellule sia metabolicamente attivo, ovvero in grado di secernere ormoni, proteine in grado di influire su cellule vicine o in tutto l’organismo, modulando il tono e il rimodellamento vasale. La disfunzione endoteliale rappresenta la compromissione di questa caratteristica attività dell’endotelio ematico, ed è associata ad un aumentato rischio di infarto e patologi cardiovascolari.
Gli effetti positivi dell’esercizio fisico sulla funzione endoteliale sono scientificamente ben documentati, soprattutto nel promuovere la produzione di Ossido Nitrico, composto fondamentale nell’indurre vaso dilatazione, migliorando l’ossigenazione di organi e tessuti e contribuendo a prevenire ipertensione e patologie cardiovascolari. Qual è il miglior tipo di esercizio fisico per migliorare la funzione endoteliale? Va bene qualsiasi tipo di esercizio fisico, l’importante è che sia regolare
In uno studio pubblicato su Circulation nel 2009 sono stati valutati gli effetti di 4 tipi di esercizio fisico su 209 pazienti con infarto del miocardio. Un primo di pazienti ha eseguito giornalmente una pedalata di un’ora a intensità moderata, un secondo ha eseguito esercizi di resistenza con piccoli pesi e bende elastiche, un terzo entrambi i tipi e un quarto e ultimo gruppo non ha eseguito alcun tipo di esercizio fisico. I risultati hanno evidenziato come l’esercizio fisico, indipendentemente dalla tipologia, sia in grado di migliorare la funzione endoteliale…ma attenzione, perché dopo un mese di sedentarietà i tali effetti positivi sono svaniti quasi completamente.
D’altra parte l’alimentazione è in grado di influire positivamente e negativamente sulla funzione endoteliale. Ad esempio la tipica dieta occidentale caratterizzata da un consumo elevato in zuccheri, grassi idrogenati e sale, con un rapporto omega-6/omega-3 abbastanza elevato, è associata ad aumentati livelli di ossidazione e di infiammazione che si ripercuotono negativamente sulla funzione endoteliale. Al contrario il consumo di frutta e verdura può contribuire positivamente a ridurre il rischio di disfunzione endoteliale.
In uno studio pubblicato sulla rivista Circulation nel 2009, condotto su 117 pazienti affetti da ipertensione, è stato visto come un maggiore consumo di frutta e verdura fosse associato a miglioramenti significativi della funzione endoteliale. In particolare, una porzione giornaliera di frutta o verdura al giorno è stata correlata ad un miglioramento del 6% della funzione endoteliale.
Si tratta di alimenti, non di integratori o di supplementi, che sono sempre più presenti sul mercato e che promettono miglioramenti nella circolazione e nella funzione endoteliale…l’alimento resta alimento, l’integratore resta integratore. Le evidenze scientifiche sugli effetti degli integratori in quest’ambito non sono sufficienti.
Tra gli alimenti, la curcuma sembrerebbe avere un’importante azione antiossidante e vaso protettiva,l grazie alla presenza di curcumina, il pigmento giallo che conferisce il colore giallo tipico di questa spezia indiana.
A tal riguardo, in uno studio del 20125 pubblicato sulla rivista Nutrition Research è stato visto come il consumo di curcumina, al pari dell'esercizio fisico aerobico, sia in grado di migliorare la funzione endoteliale, in 32 donne in post menopausa. Il tutto è stato valutato sulla dilatazione flusso-mediata (FMD) , una delle metodiche più utilizzate per valutare la funzionalità di questi vasi e un importante indice predittivo di mortalità cardiovascolare.
A conferma di tutto questo, in un altro studio giapponese del 2012 pubblicato sulla rivista American Journal of Hypertension, è stato visto come, la combinazione esercizio fisico regolare e consumo di curcumina, fosse associata ad una migliore funzione endoteliale e ad una riduzione del post-carico ventricolare in 45 donne in menopausa dopo sole 8 settimane. Risultati importanti...da approfondire.
I meccanismi biochimici alla base dell’associazione tra curcumina e migliore funzione endoteliale sono tanti. Secondo varie evidenze scientifiche, la curcumina, dall’importante attività antiossidante e antinfiammatoria, è in grado di esplicare attività endotelio-protettive riducendo la migrazione dei monociti e contrastando i livelli di ossidazione a livello endoteliale. Tuttavia per avere risultati certi sull’efficacia di questa spezia, occorrono ulteriori studi clinici.
Fonti:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15892866
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19364976
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19289636
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28228072
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22421908
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23146777