Negli ultimi anni di ricerca sono stati evidenziati i benefici associati ai flavonoli del cacao nei confronti della salute, soprattutto di quella cardiovascolare. Tuttavia, come ho sottolineato più volte, la stragrande maggioranza del cioccolato presente in commercio è cibo spazzatura, ricco di zuccheri, con l’aggiunta di latte, di conservanti e molto spesso anche di grassi parzialmente idrogenati. Tutti questi elementi purtroppo non solo riducono l’assorbimento dei flavonoidi del cacao, ma ne limitano la funzione nell’organismo, annullando quasi totalmente l’effetto benefico di questo alimento.
Più è amaro e meglio è
Inoltre c’è anche da sottolineare come il sapore amarognolo di questi composti antiossidanti ha spinto le industrie a modificare e a processare di più il cacao per renderlo più dolce possibile!...non è affatto un caso che, come sottolinea uno studio del 2011 sulla rivista Current Hypertension Report, quando si parla di cioccolato, più è amaro e molto probabilmente maggiori saranno le sue qualità polifenoliche.
Nonostante ciò, il cioccolato fondente o, meglio ancora, il cacao in polvere può realmente essere considerato un alimento funzionale e con potenziali effetti positivi nei confronti della nostra salute.
In uno studio del 2007 pubblicato ulla rivista Circulation, sono stati valutati gli effetti del cioccolato fondente sulla funzionalità delle arterie direttamente mediante angiogramma delle coronarie (un metodo abbastanza invasivo) e i risultati hanno evidenziato come il consumo del cioccolato fondente esplicasse un forte effetto vasodilatatore conferendo, inoltre, maggiore elasticità alle arterie coronarie, indice di migliore salute cardiovascolare e, di conseguenza, ridotto rischio di coronopatie.
Sono tanti i meccanismi alla base di tale effetto benefico, ma quello maggiormente supportato è quello relativo ad un'aumentata biodisponibilità di ossido nitrico ad opera dei flavonoidi contenuti nel cacao. Questo composto, infatti, permette alle arterie di rilassarsi, inducendo vasodilatazione e conferendo maggiore elasticità.
L’effetto vasidilatatore dei polifenoli del cioccolato è stato visto anche sui vasi della retina in uno studio del 2014 pubblicato su Acta Ophtalmology:
due ore in seguito al consumo di cioccolato fondente puro è stato registrato un miglioramento significativo della funzionalità dilatatoria di questi piccoli vasi, attribuibile ad un’aumentata biodisponibilità di Ossido Nitrico.
Ma non solo, tale effetto è stato valutato anche nei confronti dell’arteriopatia periferica, una forma di aterosclerosi livello degli arti inferiori che colpisce più del 20% degli ultrasettantenni nei Paesi occidentali e che è associata ad un maggior rischio di ischemia coronarica e cerebrale. In questo studio pubblicato nel 2014 sulla rivista Journal of American Heart Association è stato visto come 2 ore dopo il consumo di 40 grammi di cioccolato fondente all’85% i pazienti affetti da questa condizione riuscivano a camminare 12 metri più di prima e potevano farlo anche per più tempo, circa per 18 secondi in più….mentre, al contrario, tutto ciò non avveniva somministrando la stessa quantità di cioccolato al latte. L’aumentata biodisponibilità di ossido nitrico in seguito all’ingestione di cioccolato fondente è stata riscontrata nel siero degli stessi pazienti.
Tale effetto, non per ultimo, è stato provato anche sulle prestazioni sportive. In uno studio del 2015 pubblicato sulla rivista Journal of Internation Society of Sports Nutrition, è stato visto come i ciclisti che consumavano cioccolato fondente pedalavano più velocemente percorrendo una distanza maggiore rispetto a coloro che consumavano cioccolato al latte e cioccolato bianco.
Dunque proprietà eccellenti che sottolineano come un consumo regolare e moderato di cioccolato fondente puro possa realmente esplicare effetti benefici nei confronti della salute, contribuendo a prevenire e a contrastare patologie dell'apparato cardiovascolare come ipertensione e ischemia coronarica e cerebrale.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21953488
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24628966
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24990275