L’orzo rappresenta uno dei cereali tipici della zona Mediterranea, ma che ormai si è diffuso con molta facilità in tutto il mondo. Dal punto di vista nutrizionale, questo alimento è caratterizzato prevalentemente da carboidrati complessi amilacei, da proteine e soprattutto da fibre vegetali. Inoltre presenta buone quantità di minerali importanti come potassio, magnesio, fosforo e di vitamine del gruppo B.
Nei mesi scorsi, uno studio pubblicato sulla rivista British Journal of Nutrition, ha evidenziato come il consumo di questo cereale, possa contribuire a:
Migliorare i livelli glicemici e insulinici;
Migliorare la sensibilità insulinica;
Modulare il senso dell’appetito.
Tali proprietà benefiche sono attribuibili principalmente alla presenza del mix di fibre contenute all'interno di questo cereale che oltre a contribuire a ridurre l'assorbimento di carboidrati e a migliorare la motilità intestinale, agiscono direttamente sull'equilibrio del microbiota intestinale.
Ma non solo, un nuovissimo studio pubblicato sulla rivista The European Journal of Clinical Nutrition, ha analizzato gli effetti del consumo di orzo nei confronti dei livelli lipidici, in particolare quelli relativi alle lipoproteine LDL (colesterolo cattivo), a quelle non-HDL e a quelle apoB, tutti fattori di rischio nei confronti delle patologie cardiovascolari.
I risultati hanno evidenziato come il consumo di questo cereale sia associato ad una riduzione significativa di queste lipoproteine, rivelandosi un’importante arma soprattutto per i soggetti a rischio cardiovascolare.
Tale effetto esercitato dal consumo di orzo è riconducibile alla presenza di beta-glucano, un tipo di fibra solubile, che nell’orzo (e anche nell’avena) è presente in quantità maggiore rispetto a tanti altri alimenti e che, come dimostrano varie evidenze scientifiche, è importante nel ridurre insulino-resistenza, i livelli di colesterolo, riducendo di conseguenza i rischi di obesità, diabete e favorendo la funzione intestinale e rafforzando il sistema immunitario.
Addirittura è stato visto come il consumo regolare di 6.5 grammi di beta-glucano derivato dall’orzo in un periodo di 4 settimane sia associato ad una riduzione del 7% dei livelli di lipoproteine LDL e di quelle non-HDL.
Il beta-glucano, così come avviene per altri tipi di fibre solubili, agisce trasformandosi in una sorta di gel a livello dell’intestino tenue, riducendo l’assorbimento di nutrienti, dunque rallentando l’entrata di glucosio in circolo, da qui l’effetto ipoglicemizzante, e diminuendo anche quello di grassi saturi e colesterolo. Nello stesso tempo, questo ti ìpo di fibra viene fermentata dai batteri della microflora intestinale, con la produzione di acidi grassi a catena corta che stimolano il rilascio di insulina a livello pancreatico, svolgendo un ruolo rilevante nel regolare il metabolismo del glucosio e nel proteggere l’organismo da insulino-resistenza.
In poche parole, può contribuire significativamente nel mantenimento di un peso in salute e potrebbe rivelarsi utilissimo in un’eventuale perdita di peso.
Fonti:
http://www.nature.com/ejcn/journal/vaop/ncurrent/full/ejcn201689a.html
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26259632