Oggi è finalmente ufficiale e possiamo affermarlo con certezza: nel mondo sono di più le persone obese rispetto a quelle sottopeso. Tutto ciò secondo i dati di uno lavoro recentissimo pubblicato sulla rivista The Lancet che ha evidenziato tutti i dati relativi al cambiamento del peso della popolazione mondiale dal 1975 al 2014, analizzando i dati di 1698 studi. I risultati hanno evidenziato come negli ultimi 40 anni l’incidenza dell’obesità nel mondo sia aumentata drasticamente: dai 105 milioni di paesi del 1975 si è passati ai 641 milioni del 2014. Nel contempo la percentuale delle persone sottopeso è diminuita di circa un terzo.
Mentre una volta era la fame una delle maggiori cause di morte oggi il maggiore nemico è l’obesità!
Secondo questi dati statistici, dal 1975 al 2014 il numero degli uomini obesi è triplicato, mentre quello delle donne è raddoppiato e questo soprattutto nei paesi occidentali industrializzati. Se il trend continua di questo passo nel 2025 nel mondo 1 adulto su 5 sarà obeso.
Per quanto riguarda l’Italia pensate che nel 1975 gli uomini obesi erano 1.4 milioni, nel 2014 ne sono stati contati 6.8 milioni; le donne italiane, invece, nel 1975 erano 2.4 milioni e nel 2014 sono aumentate a 6,7 milioni. Un trend negativo significativamente negativo e superiore a quello della media mondiale (come riportato nel grafico sottostante)
Curiosità: il 20% degli obesi adulti e il 27% di quelli obesi gravi sono concentrati particolarmente in sei paesi: Australia, Canada, Irlanda, Nuova Zelanda, Regno Unito e USA.
I maggiori livelli di sottopeso sono stati invece rilevati in Etiopia, Eritrea e Timor-Leste.
Sono dati catastrofici che sottolineano il passaggio della popolazione mondiale da una situazione dove i tassi di sottopeso erano circa il doppio rispetto a quelli di obesità ad una nella quale il numero degli obesi è nettamente superiore rispetto a quello degli adulti sottopeso, eccetto in alcune regioni dell’Africa Sub-Sahariana e dell’Asia, dove ancora la malnutrizione per difetto rappresenta un fattore di mortalità e alla base di problematiche soprattutto nel caso di bambini nati da donne eccessivamente sottopeso.
Ho più volte sottolineato in altri articoli come il peso, nei soggetti in sovrappeso o obesi, sia soltanto la punta di un iceberg: la massa grassa costituisce un vero e proprio organo infiammatorio e pone l’organismo a rischio delle numerose patologie croniche, come diabete di tipo II, ipertensione, cardiopatie, tumori, ecc., che oggi rappresentano la prima causa di morte nel mondo.
Nello studio viene sottolineato come neanche i farmaci antipertensivi, quelli ipoglicemizzanti o le statine sono in grado combattere al meglio questi livelli elevatissimi di obesità mondiale. Si tratta di una vera e propria pandemia che bisogna combattere attraverso la sensibilizzazione e l’informazione incentrata sui famosi fattori modificabili che sono adeguata alimentazione, regolare attività fisica e corretto stile di vita. La prevenzione passa inesorabilmente da questi tre fattori.
Fonti:
http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(16)30054-X/abstract